Riorganizzare l’armadio: come rivoluzionare il guardaroba ci regalerà gioia e benessere

organizzazione armadio

In questi ultimi anni ho lavorato tanto sull’organizzazione della casa – soprattutto su quella dell’armadio – e voglio condividere con voi un po’ delle conclusioni a cui sono arrivata. Spero vi possano essere utili per ottenere un armadio perfetto, con dentro solo le cose che vi fanno felici.

ORDINE
Sono sempre stata una persona molto disordinata. Un giorno ho ricevuto in regalo il libro  “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo e mi ha cambiato completamente il modo di pensare. Soprattutto ha cambiato la mia casa che ha iniziato a diventare ordinata e organizzata. Gli spazi, si sa, non sono mai abbastanza, e organizzarli per farci stare tutto non è facile, ma grazie alla Kondo, ora, ho tutto a portata di mano. Perché? Perché nel libro insegna a sbarazzarsi delle cose che non ci servono e che non ci danno felicità. E io ho fatto mio questo pensiero, tengo solo oggetti e vestiti che mi regalano gioia.

Marie Kondo - Il magico potere del riordino

Marie Kondo – Il magico potere del riordino

NON HO NIENTE DA METTERMI
Quante volte abbiamo detto questa frase? Tantissime! Eppure, noi lo sappiamo, la maggior parte delle volte ERA VERA! Davvero non avevamo nulla da metterci. Perché succedeva? Perché l’armadio era pieno di cose che non ci stavano bene, della taglia sbagliata, che non si abbinavano tra loro, che non ci valorizzavano. Non mentivamo, davvero non avevano nulla da metterci.

Armadio pieno = niente da mettersi

Armadio pieno = niente da mettersi

IL PRIMO STEP: SVUOTARE L’ARMADIO
La prima cosa da fare è svuotare l’armadio e provare i vestiti. Cosa ci sta bene? In cosa ci sentiamo a nostro agio? Cosa ci valorizza? Teniamo quei capi e diamo in beneficienza (o mettiamo in vendita) il resto. Ciò che non rende felici noi, può rendere felice (e magari aiutare) qualcun altro. È inutile tenere nell’armadio cose che non ci regalano felicità, ma che anzi contribuiscano solo ad aumentare la nostra frustrazione.

Svuotare l'armadio

Svuotare l’armadio

I TESSUTI
Cerchiamo di tenere solo vestiti con materiali buoni e compriamone di nuovi con materiali di valore. Non significa per forza spendere 500 euro per un maglione, non ne faccio una questione di prezzo, si possono trovare bei tessuti anche al prezzo giusto. Parliamo di cotone, di lino, di lana, di una buona viscosa, di seta, ecc… NON parliamo di poliestere e simili, ovviamente.
Perché questa distinzione? Tutti noi abbiamo ceduto all’acquisto di almeno un capo in 100% poliestere perché era bellissimo. Ma che fine ha fatto quel capo? Non lo mettiamo mai perché ci fa sudare, ha un cattivo odore e non ci fa sentire a nostro agio. Occupa solo spazio nell’armadio e noi lo stiamo svuotando, giusto? :)

Tessuti di qualità

Tessuti di qualità

IL CLASSICO MAGLIONE PASSEPARTOUT
Faccio un esempio pratico che però ho trovato molto utile per spiegare il mio metodo di organizzazione: tutti abbiamo nell’armadio il classico maglione nero (o blu o beige, insomma, il colore che consideriamo passepartout). Perché non iniziate da quello? Compratene uno bello, basico, che saprete metterete di sicuro anche tra cinque anni, di un bel tessuto (di lana, di cotone, di cashmere, per esempio).
L’errore: per me lo sbaglio era comprare continuamente maglioni neri (anche due all’anno) e avere l’armadio pieno di maglioni che facevano difetto, si rovinavano facilmente e facevano i pallini. Perché sbagliavo? Perché mi lasciavo tentare dal fast-fashion, dal maglione “carinissimo con quei bottoncini deliziosi”, che però al primo lavaggio era già da buttare.

Il maglione iconico Gaspard di Sézane

Il maglione iconico Gaspard di Sézane

LE SOUZIONI
Ho acquistato il mio maglione nero basico da Sézane, vi consiglio di dare un’occhiata a questo brand. Avendo cura dei tessuti (leggete: lavarli con il programma apposta per la lavatrice o a mano) i capi durano tantissimo, non si rovinano ed è sempre un piacere indossarli. Soprattutto non dovrete ricomprarli tra 4 mesi e nemmeno il prossimo anno (ma ovviamente speriamo durino anche di più!).
Altri due brand che hanno fatto la differenza per me sono stati Uniqlo, un negozio giapponese con qualità ottima a prezzi decisamente popolari, da cui ho acquistato maglioni in cashmere, in cotone e pantaloni, e Petit Bateau, un brand per bambini che ha anche una linea bellissima per adulti, dove ho comprato principalmente cose estive: magliette di lino, costumi, felpe, maglioncini leggeri.
Altri brand da qui sto acquistando con grande soddisfazione: Balzac, Nat & Nin, Arket, Other Stories (facendo attenzione ai tessuti), Cos. Continuo ad acquistare qualcosa anche da Zara e H&M, anche lì si possono trovare capi fatti come si deve: per esempio degli abiti in viscosa che ho da anni e anni e sono ancora perfetti. L’importante, appunto, sono i tessuti, non i brand e non il budget. Ovunque si possono trovare bei tessuti, disponibili per qualunque budget.

I colori di Uniqlo

I colori di Uniqlo

IL GUARDAROBA BASICO
Con questo sistema potrete avere un armadio fatto di buoni prodotti che andranno a comporre la BASE del vostro guardaroba, quella che non muterà nemmeno tra 5 anni, fatta di quei pezzi che continueranno a piacervi per un lungo periodo. E si sa, avere delle basi solide, proprio come nella vita, è la scelta giusta che ci permetterà di non impazzire a comprare sempre lo stesso maglione o lo stesso paio di jeans. Quelli sì che sono soldi buttati.

IL BUDGET
Non bisogna essere ricchi per fare questo cambio di armadio. Anzi, la cosa meravigliosa è che vi renderete conto di spendere MENO di prima, avendo nell’armadio capi più belli. Sembra impossibile ma è proprio così. Non ricomprando sempre le stesse cose, avrete più soldi per comprare altro e risparmierete.

Budget

Budget

L’ARMOCROMIA
Avevo fatto una seduta di armocromia 5 anni fa, per il mio matrimonio, e da lì ho iniziato ad appassionarmi. Cos’è l’armocromia? È, normalmente, una consulenza di immagine che ha come scopo quello di trovare la palette giusta per noi, quell’insieme di colori che ci valorizzano e ci fanno apparire (e sentire) più belli.
Le palette sono 4: primavera, estate, autunno e inverno. Poi ci sono i sottotoni che sono altrettanto importanti, ma il discorso è davvero lungo da affrontare. Vi rimando al libro di Rossella Migliaccio “Armocromia” che spiega, in parole semplici, tutto quello che c’è da sapere sulle palette.
L’ideale sarebbe prenotarvi un appuntamento da una consulente di immagine. Non lasciatevi spaventare dal costo, io l’avevo pagata 80 euro e mi risulta che le cifre siano tra gli 80 e i 150 euro. Ma una volta che avrete capito quali sono i vostri colori, saprete cosa comprare e cosa no e da lì inizierete a non buttare soldi.

I colori delle 4 palette

I colori delle 4 palette

LA RIVOLUZIONE DELLA PALETTE
Comprare vestiti che rispettino la propria palette è una gran comodità, principalmente per un motivo: la palette è tutta mixabile, quindi qualsiasi colore sta bene con un qualsiasi altro colore. Questa cosa può sembrare una sciocchezza, ma nn lo è affatto: non avrete più problemi ad abbinare niente perché TUTTO STA BENE CON TUTTO.

Esempi di outfit intercambiabili della palette inverno @LorienLee

Esempi di outfit intercambiabili della palette inverno @LorienLee

NON DEMONIZZIAMO IL FAST-FASHION
Proprio in questi giorni il web è pieno di battaglie contro il fast-fashion, ma cerchiamo di non esagerare. Secondo un articolo de La Stampa di agosto 2020: “L’industria della moda è responsabile del 10% dell’inquinamento globale ed è il secondo principale inquinatore al mondo dopo il settore del trasporto aereo.” Parliamo di TUTTA la moda, non solo del fast-fashion. Quindi cerchiamo, come sempre, di non eccedere e non colpevolizzare chi acquista fast-fashion. Ci sono tante ragioni per cui una persona può comprare solo lì, per esempio le difficoltà economiche o la difficoltà di trovare la propria taglie in altri negozi (ricordiamo che i negozi fast-fashion offrono un’invidiabile parco di taglie, dalle più piccole a quelle più grandi).

Il fast fashion

Il fast fashion

L’ARMADIO AMICO DEL PIANETA
Non mi sento, dopo queste spiegazioni, di parlare di armadio sostenibile perché compro all’estero, compro online e sicuramente non è la cosa più sostenibile che si possa pensare di fare. Però non è nemmeno facile comprare dall’artigiano sotto casa che fa i maglioni, diciamocelo. Quindi, come sempre, cerchiamo di fare quello che possiamo, senza sensi di colpa, senza demonizzazioni, senza pesantezze, mettendoci solo un po’ di testa.
Quello che io definisco “armadio amico del Pianeta” è proprio quello che ho descritto: un armadio che punti a utilizzare i tessuti per molti anni, senza scarti continui, senza sprechi.

IL RISULTATO
Quello che io sto vivendo in questo momento è un vero e proprio amore per il mio armadio e mi auguro sarà così anche per voi. Apro l’armadio e vedo solo vestiti che mi piacciono, vestiti della mia taglia, vestiti che mi stanno bene, mi valorizzano e hanno bei tessuti.

Guardaroba ordinato @mofleshouse

Guardaroba ordinato @mofleshouse

IL TEMPO
Per arrivare ad avere un armadio completamente soddisfacente ci vogliono anni, mettetevi il cuore in pace. Non è una cosa da fare in una stagione (a meno che non siate ricchi, ovvio :)), ma bisogna pur iniziare, giusto? Approfittate dei saldi, tenete d’occhio le svendite, il Black Friday, le promozioni, gli sconti online… insomma, in questo momento ci sono davvero tante occasioni per comprare cose belle a prezzi decenti.

PAGARE IL PREZZO GIUSTO
Bisogna però cercare di pagare il giusto le cose, non è normale pagare 5 euro una maglietta, questo è chiaro. Se una maglietta costa 5 euro, probabilmente c’è qualcosa che non va nella filiera, perché è semplicemente impossibile. È un po’ come acquistare l’olio extravergine di oliva a 2,99 in offerta al supermercato, sappiamo che non può essere olio extravergine di oliva e puntualmente vengono fuori scandali che lo confermano. Nel fashion scoprire le cose è più difficile perché le produzioni sono molto lontane da noi, quindi teniamo gli occhi aperti e il cervello acceso.

IL VINTAGE o PRE-LOVED
Io non sono un’esperta di vintage e me ne dispiaccio, ma – essendo molto ordinata – non amo entrare nei negozi di abiti usati in cui tutto è sempre un po’ caotico… in più non trovo mai niente della mia taglia. Ultimamente però sto tenendo d’occhio alcune app come Vestiaire Collective, Depop e Vinted, ma non ho ancora acquistato niente. Diciamo, che per le ordinate come me, quelle che hanno abbondantemente superato il patologico, è un argomento molto difficile, ma chissà…

ABBIAMO BISOGNO DI MENO COSE
L’ultima riflessione che mi sento di fare è che abbiamo bisogno di meno cose, ma di qualità. Dopo la ricorsa ad avere outfit sempre diversi, è il momento di fermarsi e utilizzare tante volte le stesse cose (proprio per questo è bene sceglierle abbastanza basiche, altrimenti potrebbero stancarci facilmente). Anche i Reali riutilizzano gli stessi vestiti, per esempio, è proprio vero allora che il mondo stia cambiando, dobbiamo cambiare con lui.

Spero che questa mia esperienza condivisa vi abbia fatto riflettere e dato qualche idea per migliorare il vostro armadio e renderlo amico vostro e del Pianeta.

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