Qualche giorno fa sono stata ad Avellino per visitare i campi di frutta Zuegg. Ormai lo sapete che sono decisamente cittadina, ma confesso che questo viaggio immersa nei campi di fragole ed albicocche mi è piaciuto un sacco!
Ma partiamo dall’inizio, dicendo che ero in viaggio con un gruppo di giornalisti e con il Sig. Zuegg. Sì perché, forse, non tutti sanno che Zuegg è proprio il cognome della famiglia che da 120 anni è proprietaria della famosa azienda produttrice di succhi di frutta e confetture. Il viaggio aveva lo scopo di mostrarci la filiera Zuegg: un percorso ecologicamente sostenibile, quasi a chilometro zero, in cui anche i campi di frutta sono proprietà dell’azienda o di agricoltori selezionati.
Abbiamo assaggiato la frutta direttamente dagli alberi, l’abbiamo raccolta e poi siamo andati in azienda per assistere alla trasformazione delle materie prime. Tra i campi e l’azienda ci sono pochi minuti di macchina, questo abbatte moltissimo l’impatto ambientale. Si è parlato ovviamente anche di sprechi che, lavorando con la frutta, sono molto alti. Buone notizie anche in questo campo: lo stabilimento di Avellino riesce oggi a separare e stoccare il 50% delle bucce e delle parti fibrose della frutta, per ottenere un sottoprodotto destinato all’alimentazione zootecnica. Meno sprechi, quindi, anche nella gestione dei rifiuti.
Può davvero un’azienda grande come Zuegg avere un approccio etico al business? Personalmente credevo non fosse possibile, ma le parole del Sig. Zuegg mi hanno convinta a ricredermi: ci ha infatti spiegato come, in questo momento, la cosa più importante per la sua azienda non sia il profitto (e giuro che stavo cadendo dalla sedia quando l’ha detto!). Certo, serve un cash-flow che permetta di fare investimenti per il futuro, ma la Zuegg non sta pensando solamente al guadagno immediato, sta ragionando in ottica futura, cercando di anticipare quelle che saranno le richieste dei consumatori tra 10-20 anni.
Sapete che già oggi io sono molto attenta alla qualità di quel che mangio e, quando posso, prediligo cibo biologico. In futuro sicuramente sarò ancora più attenta e cercherò di fare scelte sempre più consapevoli. Ovviamente non sono la sola, siamo in tanti e Zuegg lo sa bene. Motivo per cui ha iniziato questo processo di abbreviazione della filiera. Si guarda al futuro dunque e si cerca di lavorare sempre meglio, per l’azienda, certo, ma anche per il consumatore e per l’ambiente.
Un processo come quello iniziato da Zuegg funziona se si può lavorare in un territorio accogliente e, in questo, Avellino e l’Irpinia si sono dimostrati all’altezza del compito. Non solo migliora sempre più la qualità della frutta coltivata, ma in questa zona gli agricoltori locali sono riusciti anche a creare campi sperimentali di albicocche, pere Williams e fragole. Coltivazioni non tipiche della regione, ma importanti per la produzione della Zuegg. Un ottimo esempio di sinergia tra agricoltura locale e grande industria alimentare. Il terreno irpino ha reagito bene alle novità introdotte e sta dando, letteralmente, buoni frutti.
Sono stati nel complesso due giorni molto interessanti, pieni di scambi tra noi ed il Sig. Zuegg che, tra una chiacchierata e l’altra, ci ha lasciato davvero molto. Non è mai tardi per rimettersi in gioco e questo vale sia per noi, che per le aziende. Quando un’azienda ha raggiunto il top, infatti, deve cominciare a rinnovarsi, ad investire e ad essere ancora più attenta al proprio modo di fare business. Faremo sicuramente tesoro di questa bella esperienza.
Info: www.zuegg.it